L’IDROSSICLOROCHINA AI TEMPI DELLA SPAGNOLA

“La famosa “idrossiclorochina che non funziona” venne già usata con successo, in forma rudimentale, dai medici americani durante l’epidemia di spagnola del 1918. Si trattava in realtà del chinino, lo storico precursone della clorochina e dell’idrossiclorochina, che a sua volta era un derivato della pianta di quinoa, usata dagli Incas contro la malaria già dal 16° secolo.

Nel novembre del 1918, la rivista scientifica JAMA pubblicava un articolo a firma del dottor H.A.Klein, intitolato “La cura dell’influenza spagnola”.

Klein scriveva: “In diversi casi di influenza e polmonite influenzali, visti sia nella mia pratica privata sia all’ospedale Alexian Brothers, ho usato una cura che mi ha dato risultati estremamente soddisfacenti. […] Il paziente riceve per endovenosa, non appena possibile, una dose da 10 a 20 c.c. di soluzione satura di chinino idroclorito. Il paziente riceve anche quattro unità di chinino bisolfito ogni 3 ore. È importante che le due medicine vengano somministrate insieme. […] Continuo il trattamento per circa tre giorni, finché la temperatura non scende a livelli normali. Grazie a questo trattamento, tutti i pazienti che ho curato hanno raggiunto la completa guarigione. Nessuno di loro è entrato nel secondo stadio della malattia, nè ha mostrato complicanze di alcun tipo. I pazienti che sono arrivati da me già nel secondo stadio della malattia (con sintomatologia respiratoria) sono comunque guariti entro otto giorni. Abbiamo anche registrato una mortalità molto bassa nei pazienti che avevano già raggiunto il terzo stadio.”

A questo punto resta solo un commento da fare: è un vero peccato che i medici abbiano smesso di fare i medici”.

Massimo Mazzucco

Precedente MELANIA TRUMP: FAMIGLIA DOVE INIZIA LA VITA E L'AMORE Successivo LA LETTERA DEL CONGRESSO: JOE BIDEN SI SOTTOPONGA AD UN ESAME MENTALE

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.